La festa del corpo

RIFLESSIONI

Domenica 27 agosto 2023 • Domenica che precede il Martirio di Giovanni


Se Ferragosto è una festa laica, importante è la cura del corpo (vedi la prova costume). Per chi celebra l’Assunta, come festa religiosa, importante è l’attenzione al corpo. Il dogma dice che Maria è assunta in cielo in anima… e corpo! C’è chi pensa al corpo come ad una “macchina” meravigliosa e ha ragione! 
208 ossa, 600 muscoli, una circolazione di 5 litri di sangue, un sistema nervoso fatto da sinergie microscopiche e regolato dal cervello che è meglio di una rete di computer connessi, i polmoni che trattano 14 metri cubi d’aria al giorno; 7 metri di tubo che trattano (in una vita) 50 tonnellate di cibo; i reni che filtrano 150 litri al giorno e 2 metri quadrati di pelle che ricoprono come seta vivente; gli occhi che sono fotocamere ad altissima precisione, la faccia che dà più notizie di un monitor, la voce come strumento musicale con infiniti registri e più di 100.000 battiti di cuore al giorno come colonna sonora. 
C’è chi pensa al corpo come ad uno “spettacolo” e ha ragione! È un’opera d’arte con sfumature di emozioni, capacità, abilità. 
Se però l’esterno svuota di attenzione l’interiorità si finisce a vivere da malati per morire sani. 
Maria ci fa pensare al corpo come “scrigno di cielo”. Nella Bibbia si legge che il corpo è “tempio di Dio” (non “prigione dell’anima”).
L’uomo di fede è un corpo credente, “unico”, con figura, potenzialità, qualità, storia irripetibili. Tanto preziosa da volerla custodire dalla morte e oltre la morte (in questo Maria ci precede). 
Così è stato anche per Gesù: parola di Dio fatta “carne”: a Betlemme il Dio dei cieli si rivela nel corpo di un neonato; nell’ultima cena Gesù dice: questo è il mio corpo per voi; sulla croce offre tutto se stesso nel suo corpo nudo e ferito, poi, risorto, mostra il suo corpo vittorioso sulla morte. 
Tanto che la sintonia delle membra del corpo diventa la sua filosofia e la sua logica per la Chiesa e nelle relazioni. 
Una unicità, pienezza, densità, realizzazione della corporeità che noi sciupiamo dimenticandoci del “di più” che già siamo e che non ha prezzo, che Maria assunta in cielo ci riconsegna. 
Che il Signore ci conceda oggi, guardando a Maria, di cogliere la densità della nostra vita nella sua corporeità e di pensare alla fortuna che ci è data gratis ogni mattina: forse questo sgonfierà le nostre pretese o insoddisfazioni facendoci rendere conto di essere uno scrigno di cielo. 
E allora ci sta che uno scrigno sia anche un po’ acciaccato, come succede per ogni tesoro che si rispetti.
 

Esci Home